“Va beh, ma tu mica lavori, stai tutto il giorno su Facebook!”

Social media Expert – Il libro di Chiara Landi e Francesco Colicci

Alzi la mano il social media manager che non si è sentito rivolgere questa spiritosissima battuta almeno una volta nella vita, quando spiega che lavoro fa.

Soprattutto per chi si occupa di mestieri più tradizionali, lavrare con i social media equivale a spendere le ore scrollando la bacheca di Instagram e Facebook, indolenti e capaci, se va bene, di produrre qualche post.

Se seguite questa rubrica, lo sapete bene – non c’è niente di più falso, anzi, la realtà è molto più complicata di così. Ce lo spiegano bene Chiara Landi e Francesco Colicci in “Social media expert. Analizza, promuovi, monitora e ottimizza”.

Iniziamo l’autunno con la quarta, temeraria recensione per Cavalieri Digitali!

Il social media expert: più del social media manager

C’è differenza tra la figura del social media manager e del social media expert? Ovviamente sì! Il testo fornisce tutte le informazioni necessarie, e anche di più, per capire i risvolti di questa professione sempre più richiesta e sempre più specifica.

Il social media expert può vantare – e coltivare – una serie di competenze e skill “T-shaped”, andando ad approfondire molte più aree del proprio lavoro e avendo un’impostazione più strategica che permette di rendere il proprio lavoro più proattivo, completo e organico.

Si tratta di un’evoluzione e di una specializzazione del social media manager, con cui condivide la formazione di partenza e alcune skill, ma che si differenzia dalla sua compagna più famosa proprio per la forma mentis che la accompagna.

Un social media expert deve avere una serie di competenze che vanno dalla creatività, all’analisi, fino a raffinate capacità di pensiero strategico. Se ci fosse bisogno di un’ulteriore conferma, no, non è sufficiente saper “smanettare” con i social per potersi definire un social media expert!

Un saggio chiaro, tecnico, esplicativo

Se mi chiedessero di descrivere con una sola parola “Social media expert”, probabilmente sceglierei “cristallino”. Infatti, oltre alla qualità dei contenuti, ciò che mi ha colpito di più in positivo è stata la sua struttura.

Si tratta, infatti, di un saggio sì piuttosto breve – appena 165 pagine – ma densissimo e completo, ricco di riferimenti, fonti e suggerimenti.

Il primo elemento interessante è il punto di vista: si tratta infatti di quello di due esperti del settore, che inframezzano il saggio con i racconti delle loro esperienze, rendendolo molto più vissuto e attento al lettore.

I quattro capitoli coprono ciascuno un lato importante del lavoro di social media expert, in un rigoroso ordine.

Si parte da un’introduzione che ci spiega cosa andremo a leggere, e perché la figura del social media manager e quella del social media expert sono sì simili, ma fondamentalmente diverse, discutendo di come sia una professione in continua evoluzione.

Si passa poi a un capitolo dedicato alla formazione. Chi lavora già da qualche anno nel digitale potrebbe essere tentato, se non di saltarlo, quantomeno di scorrere quelle pagine rapidamente. Niente di più sbagliato: si tratta di un capitolo fondamentale, che rimette in discussione la formazione classica e fornisce numerosi spunti e fonti utili anche per i più esperti, con tanto di opinioni e suggerimenti degli autori.

Arriviamo così alla parte più corposa e pratica del testo, prima con un capitolo sulle competenze, suddivise per area tematica, e infine con uno dedicato al mondo del lavoro tout court: la differenza tra lavoro dipendente e freelance, il mindset giusto, il curriculum e la giornata-tipo in agenzia.

Chi lavora nel digital, e in particolare nei social media, sa che dietro una pianificazione strategica, un’esecuzione operativa e un’analisi dei risultati ci sono pochissime informazioni che è possibile condividere davvero all’esterno.

Una citazione così onesta da sorprendere.

Chi lavora nel mondo dei social lo sa bene: è molto complesso teorizzare sulla materia, perché spesso l’unico modo per capire e apprendere è sporcarsi le mani, per quanto frustrante possa suonare all’inizio.

Questo libro lo ripete, ma è comunque una boccata d’aria fresca nel panorama dei manuali: si tratta di un testo chiaro, strutturato in modo perfetto, con la giusta dose di nozioni teoriche e spunti pratici.

Un testo imperdibile per chiunque si senta dire ogni giorno che “non ci vuole niente” a gestire una campagna!

Nuove conoscenze ogni settimana, con l'Eco dell'Araldo, la neswletter per apiranti Cavalieri.